LA CONGETTURA DELL’ANIMA
La congettura dell’anima è la storia romanzata di Grigorij Jakovlevič Perel’man, il matematico di San Pietroburgo che ha rifiutato carriera, clamore e premi in denaro diventando lui stesso l’enigma da risolvere. Giovanni Calia, con una scrittura evocativa e coinvolgente, ha dato voce a una personalità tormentata, intensa, impossibile da dimenticare.
INTERVISTA ALL’AUTORE:
- Come hai conosciuto il concorso “UNA STORIA PER IL CINEMA”?
Me l’ha proposto il mio editore, Altrimedia Edizioni, che ha voluto candidarmi a tutti i costi.
- Come nasce l’idea della tua storia?
Nasce da una storia ascoltata in TV a metà degli anni 2000. All’epoca rimasi colpito dalla notizia di questo matematico Russo che decise di rifiutare premi in denaro, clamore mediatico e far perdere ogni traccia di sé.
Decisi allora di investigare di più sull’accaduto senza trovare alcuna informazione che risolvesse la mia domanda principale: “perché ?”. A quel punto, dopo anni, decisi che non avendo trovato risposta, avrei dovuto darla io. Insomma, è un libro che parla di un matematico, ma non è un libro di matematica. Volevo capire cosa ci fosse dietro la persona, più che dietro lo scienziato e cosa avesse portato un genio del genere a condurre una vita da barbone e lasciarsi alle spalle il mondo accademico.
- Qual è l’ambientazione?
L’ambientazione principale è San Pietroburgo, ma la storia si sviluppa in vari luoghi del mondo: Berlino, Parigi, Boston, Budapest, Madrid. Insomma…è un libro in cui si viaggia non solo con la fantasia.
- Quanto c’è di te in questa storia?
Per quanto riguarda i viaggi tanto, ne sono drogato. Per il resto mi verrebbe da dire poco, ma in realtà, guardando bene, chiunque scriva ci mette qualcosa di personale nelle proprie storie. E se non è qualcosa di personale allora è qualcosa colto per strada, durante un incontro frugale, percepito nello sguardo di un conoscente o un amico. Insomma, è un processo in qualche modo tanto inconscio quanto inevitabile.
- Perché credi che sia adatta per una trasposizione cinematografica?
Non so dire esattamente il perché. Forse il ritmo che ho dato o il tipo di scrittura che ho usato, ma soprattutto perché molti di quelli che hanno letto il mio romanzo mi hanno detto che leggendolo gli è sembrato di vedere un film. Forse perché nello scriverlo ho attinto alle tecniche della sceneggiatura o forse perché la storia si adatta molto bene al cinema.
- Hai già vinto premi con questa storia?
No, non ho vinto premi, ma “La congettura dell’anima” è stata selezionata tra le prime 150 su 3.000 opere al prestigioso Premio Letterario Città di Como nel 2020 ed è stata nominata “tra i 200 libri più belli d’Italia” al Concorso Letterario Tre Colori nell’anno 2021. Ma la cosa che più mi rende orgoglioso è che questo romanzo è stato donato nel 2022 dall’Università degli studi di Trieste ai partecipanti delle Olimpiadi di Matematica 2022 e che una copia del mio romanzo è stata depositata, oltre che nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, anche nella Harvard Library (la biblioteca dell’università di Harvard) e nella Yale University Library (la biblioteca dell’università di Yale).
- Progetti per il futuro?
Trovare il tempo di sedersi ad una scrivania e scrivere ancora. Le idee sono tante, ma quanto è vero: il tempo è davvero la risorsa più preziosa che abbiamo!
- Vuoi aggiungere altro?
Beh, non posso chiudere questa intervista senza far presente a tutti gli organizzatori, al gruppo di lettura e ai giudici quanto sia onorato di essere stato selezionato tra i 20 finalisti. Per un romanzo d’esordio è davvero già un grande onore. Per questo voglio aggiungere a questi, anche i ringraziamenti al mio editore Altrimedia Edizioni che, ancora oggi, continua a credere in questo romanzo.
Date:
Giugno 14, 2023