JACOB ROHAULT, I GIORNI DI VENEZIA
Jacob Rohault, nell’anno 1658 trascorre sei mesi a Venezia per seguire, presso l’antico editore Eredi Hieronymus, la stampa dell’edizione italiana di un suo trattato fisico/filosofico. Nei giorni che trascorrono nell’attesa della sospirata stampa, si ritrova a frequentare la società patrizia e, suo malgrado, viene coinvolto in tipici intrighi della città lagunare. Accetta l’incarico di precettore di una fanciulla di nobile casato, stabilisce rapporti di amicizia e, inevitabilmente, si crea dei nemici. Discute e difende la conoscenza della nuova scienza scontrandosi con detrattori che ironizzano e con estimatori sinceramente interessati. Sino al giorno in cui, richiamato dal Re, riparte per Parigi, lasciandosi alle spalle qualche rimpianto, commenti salaci, accuse di eresia, gratificazioni, delusioni e inevitabilmente dei cuori spezzati.
INTERVISTA ALLA UTORE:
- Come hai conosciuto il concorso “UNA STORIA PER IL CINEMA”?
Ho conosciuto il concorso “UNA STORIA PER IL CINEMA” tramite un’amica che me lo ha segnalato. La stessa che aveva creato la copertina del mio libro: Miriam Prato, un’artista di Stradella (PV) che ha decine di sue opere pittoriche in collezioni pubbliche e private, tra l’altro in musei di Praga e al Met di New York..
- Come nasce l’idea della tua storia?
La storia nasce da un libro che ho trovato nella libreria esistente nella casa dove abito. Jacob Rohault, Tractatus Physicus, opera del 1650. Un libro che mi ha sempre affascinato, sia per l’epoca della stampa, sia per la bellezza delle incisioni litografiche che vi sono contenute.
- Qual è l’ambientazione?
Ho immaginato che l’autore del Tractatus, un filosofo francese realmente esistito, si recasse a Venezia per far stampare la sua opera. A Venezia vive, si innamora, si crea estimatori e nemici, subisce gli intrighi tipici della città lagunare.
- Quanto c’è di te in questa storia?
Di me c’ è la passione per la filosofia del 600 e la proiezione, certo romanzata, della mia persona in Jacob.
- Perché credi che sia adatta per una trasposizione cinematografica?
Credo si adatti per una trasposizione cinematografica perché nel libro l’ambiente veneziano, i costumi e il modo di pensare e parlare di protagonisti e comprimari è realistico e curato. Adatto alla creazione di una storia che è romantica ma anche carica di elementi in qualche modo avventurosi.
- Hai già vinto premi con questa storia?
Il libro è risultato al secondo posto nel Premio Internazionale Indipendente Cesare Pavese 2016. E’ in corso la stampa negli Stati Uniti con la traduzione dello scrittore bilingue Antonello Di Carlo di Modena, col titolo “Jacob Rohault, The days of Venise”.
- Progetti per il futuro?
Ho pubblicato dal 2010 altri 6 romanzi e circa 50 racconti tutti con case editrici NoEap. in questi giorni ho in corso la scrittura di un nuovo romanzo che narra la vita di un ufficiale di marina morto su una nave da guerra italiana nel 1914.
- Vuoi aggiungere altro?
Evidentemente la curiosità sulla eventuale trasposizione cinematografica o in uno sceneggiato TV è molto forte.
Date:
Giugno 16, 2023