IL CIRCOLO DELLA BESTIA

IL CIRCOLO DELLA BESTIA

In un paesino del Delta del Po, cinque donne di mezz’età si incontrano ogni settimana per giocare a carte. Le riunioni sono un modo per stare insieme, senza mariti né figli e parlare liberamente delle proprie vite. Una notte di neve, dopo aver giocato tutta la sera, Bice accompagna a casa Adele in auto. Le due hanno un brutto incidente, da cui Bice esce illesa e Adele perde l’uso delle gambe. Adele da quel momento riterrà Bice responsabile e si chiuderà in casa col marito Geremia senza più volere vedere nessuno: i due non hanno né figli né contatti col mondo esterno. A dieci anni dall’incidente e dopo la morte del marito, Adele si ritrova sola e immobilizzata a letto e viene soccorsa controvoglia da Bice: il nuovo incontro tra le due le obbliga a ripercorre il passato e l’amicizia che le legava l’una all’altra e alle altre del circolo, le assenze e gli equilibri ormai spezzati.

 

INTERVISTA ALL’AUTORE:

 

  1.     Come hai conosciuto “Una storia per il cinema”?

Conoscevo “Una storia per il cinema” perché ho partecipato l’anno scorso con un altro romanzo e anche l’anno scorso ero tra i 20 finalisti. Una cosa che mi lusinga e di cui sono molto grato.

  1.     Come nasce l’idea della tua storia?

“Il circolo della Bestia” nasce da un ricordo di mia madre, di quando anni fa ogni sabato e domenica si riuniva con delle amiche per giocare a Bestia – un gioco di carte che deriva dalla Briscola. E ho usato questo ricordo come base per una storia che parla di amicizia tra due donne anziane, Adele e Bice. Il rapporto tra le due si interrompe bruscamente a causa di un litigio molto forte, molto violento, ma dieci anni dopo si vedono costrette a vivere fianco a fianco: e questa sarà l’occasione per ripercorrere il passato e capire che le persone che consideriamo amiche sono le più facili da perdonare e al contempo quelle che fatichiamo di più a scusare.

  1.     Qual è l’ambientazione?

È ambientata in un paesino immaginario del Delta del Po, zona da cui provengo e conosco molto bene. E quella del piccolo paese – dove tutti sanno tutto di tutti – era l’ambientazione ideale per questa storia.

  1.     Quanto c’è di te in questa storia?

In questa storia c’è qualcosa di me nella misura del ricordo e in alcuni elementi che la compongono. Dato che parla di amicizia tra donne anziane, credo che non sia la cosa più autobiografica che ho scritto.

  1.     Perché credi che sia adatta per una trasposizione cinematografica?

 Quando l’ho scritto volevo che risultasse il più immediato possibile in ogni aspetto: nella chiarezza delle immagini, nel linguaggio non troppo ricercato, nella caratterizzazione forte dei personaggi per renderli riconoscibili. Volevo che il lettore si sentisse immerso nella storia fin da subito. Nel cinema i tempi sono relativamente brevi e lo spettatore deve essere catturato il prima possibile, ecco perché credo possa avere gli elementi necessari a soddisfare questa condizione. Anche dal punto di vista pratico si tratterebbe di una trasposizione non troppo artificiosa, molte scene infatti si svolgono all’interno e ci sono anche dei richiami musicali utili a completare la cornice.

  1.     Hai già vinto premi con questa storia?

No.

 

  1.     Progetti per il futuro?

Alcune storie in mente, altre in corso d’opera, ma nulla di programmato. Staremo a vedere.

Date:
Titolo:
IL CIRCOLO DELLA BESTIA
Autore:
VANNI SANTIN

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